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L’Alto Tirreno Cosentino in fiamme: i Canadair in azione nei pressi del Monte Cancero

PRAIA A MARE, 16 AGOSTO 2025 – Un denso fumo si è levato questa notte dalle montagne di Praia a Mare, avvolgendo l’intera valle e l’area circostante. Le fiamme, visibili a chilometri di distanza, hanno interessato in particolare le pendici del Monte Cancero, un’area di inestimabile valore naturalistico e paesaggistico. In risposta all’emergenza, la Protezione Civile questa mattina ha mobilitato i Canadair per una difficile missione di spegnimento.

 

Una giornata tipo, tra cielo e mare

Per i piloti dei Canadair, la giornata comincia all’alba. Un briefing dettagliato analizza le condizioni meteo, le mappe dei venti e le coordinate del fronte di fuoco. Ogni manovra è calcolata al millimetro, e la vita di chi vive in questi luoghi dipende dalla loro precisione. Il velivolo compie passaggi a bassa quota, sfiorando la superficie del mare per caricare quasi 6.000 litri d’acqua in soli 12 secondi. L’acqua viene poi rilasciata con una precisione chirurgica, in un’unica, potentissima ondata che ha il compito di spezzare la forza delle fiamme e proteggere le aree residenziali a valle.

La piaga degli incendi in Calabria e le ombre dell’ecomafia

Gli incendi in Calabria, e in particolare nell’Alto Tirreno Cosentino, non sono quasi mai il risultato di una fatalità. Dietro l’ombra minacciosa del fumo si nasconde un sistema complesso di interessi economici illeciti. Spesso sono le ecomafie i burattinai di queste tragedie, sfruttando un ambiente fragile per un guadagno illecito.

Il rogo, oltre a mettere in pericolo vite umane e abitazioni, causa un disastro ecologico irreversibile. Ettari di flora e fauna vengono inceneriti, la biodiversità compromessa e il suolo, privato della sua protezione, perde la capacità di assorbire l’acqua, aumentando drammaticamente il rischio di frane e smottamenti.

Giuseppe Russo, il testimone della catastrofe

In questo scenario di distruzione, il lavoro di documentaristi e fotografi diventa fondamentale. Le straordinarie immagini che documentano l’azione del Canadair, da me catturate, immortalano non soltanto un evento di cronaca, ma raccontano la drammaticità e la potenza di una battaglia quotidiana, e l’impatto devastante che l’irresponsabilità umana ha sul nostro prezioso territorio.

 

La battaglia dall’alto: in aiuto anche l’elicottero

La lotta contro le fiamme non si è limitata all’intervento dei soli Canadair, anche un elicottero era impegnato nello spegnimento. Le immagini sono drammatiche e al contempo affascinanti. In una, l’elicottero è ritratto mentre vola a bassa quota sopra le cime degli alberi, con un’imponente cascata d’acqua che si abbatte sul fuoco sottostante, sprigionando un’enorme nuvola di vapore. Un’altra foto ritrae l’elicottero mentre si libra nel cielo, con il “cestello” o “Bambi Bucket”, un serbatoio flessibile agganciato a un lungo cavo, che si svuota rilasciando il suo carico d’acqua con una precisione impressionante.

L’intervento dell’elicottero è cruciale in queste operazioni. A differenza dei Canadair, che sono più efficaci su vasti fronti di fuoco, gli elicotteri sono in grado di raggiungere aree più impervie e difficili, dove il Canadair non può operare con sicurezza. I lanci d’acqua mirati dell’elicottero servono a spezzare le fiamme, a proteggere le aree sensibili e a dare un supporto tattico essenziale alle squadre di terra.

 

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